Attribuita ad un pittore lombardo attivo nel secondo Seicento, la tela si rivelò un'opera del 1673 di Giovanni Battista Merano, grazie al rinvenimento in fase di pulitura della firma dell'artista e della data. La critica ha già rilevato riferimenti culturali diversi nella disposizione in tralice della croce nella figura della Maria che sorregge la Madonna svenuta, e anche nell'andamento delle pieghe delle maniche, a solchi concatenati in diagonale, circoscritti dai risalti luminosi.
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