Il dipinto, presenta l'episodio-evento biblico di Mosè salvato dalle acque del Nilo e accolto dalla figlia del Faraone. La descrizione del salvataggio di Mosè, il cui nome in ebraico significa "tirato fuori" e in egiziano "salvato dalle acque" o "figlio", presuppone una concezione escatologica, che l'ebreo Mosè fosse il precursore più importante che portò il popolo predestinato nella terra promessa, senza essere un profeta. Il dipinto, nella sua cornice originale intagliata e dorata, è di alta qualità pittorica e compositiva, poichè con lo schema centrale della cerimoniosa accettazione e riconoscimento del bambino il pittore riesce a combinare tre abbinamenti di figure femminili disposte in verso diagonale, accostate e contrapposte, che sono una grande composizione equilibrata in un crescendo luministico ed espressivo; i volti e le mani, particolarmente quelle della principessa egiziana, sono di notevole effetto prospettico.

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