Natura morta Pittore emiliano
Natura morta
olio su tela, cm 80x120

Sopra un fondo color terra, cupo e sordo, che dilaga anche sullo strumento musicale e sul piatto di dolci e frutti canditi, escono senz'urto l'azzurro tenero del cuscino e l'arancione del tappeto. L'insieme è farraginoso, nel gusto bergamasco dei Bettera, analogo a quello che caratterizza il "Trofeo d'armi e argenti" dei Musei civici di Torino, attribuito da Marco Rosci a un "Salv." del quale non si sa nulla. Si sarebbe tentati di attribuire il dipinto a Ludovico Caffi (marito di Margherita Caffi), specialista di tendaggi e tappeti, nato a Cremona verso il 1645 e attivo con la moglie a Piacenza tra il 1670 e il 1680, m, a tutt'oggi, non è stato individuato un suo dipinto sicuro.

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