Clemente VII è presentato con la barba, che si fece crescere dopo il sacco di Roma del 1527 in segno di tristezza e si rifà direttamente al ritratto di profilo eseguito da Sebastiano del Piombo ora al Kunsthistoriche Museum di Vienna (anche se nel tratto somatico è più vicino a quello senza barba sempre di Sebastiano, già a Parma e ora a Capodimonte), con sul fondo lo stemma mediceo, qui pure inserito dal Ricci dietro il tendaggio. Il Papa indica un globo con la scritta ROMA tenuto da un angelo con una corona di foglie (di alloro) al card. Alessandro Farnese, che inchinandosi preme la destra sul petto quasi per chiedere conferma dell'annuncio a lui indirizzato. Il globo sta ad indicare la monarchia terrestre e qui anche la supremazia di Roma sul mondo, con un allegoria di invenzione riccesca. E' un altro splendido dipinto in cui trionfa la qualità cromatica esaltata dai riflessi luminosi nei bianchi, nei rossi (camauro e mozzetta combinano un effetto straordinario) e nel grigio azzurro dell'angelo. La parte inferiore destra, lacunosa, è stata ricucita con un restauro a puntinatura.

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