La raccolta di carrozze sita nel Palazzo Farnese di Piacenza é l'esito della confluenza di due collezioni molto importanti, quella piacentina e quella torinese (quest'ultima per una terza parte).

           Il conte piacentino Dionigi Barattieri di S. Pietro è disceso da una famiglia già grande nel sec. XV per raffinata cultura giuridica e scientifica (da essa è pervenuto lo stupendo palazzo rinascimentale di via Levata - Via Taverna oggi - nella città). Egli ha sempre avuto una passione per la cultura, per la storia e anche per le carrozze. E' stato il fondatore del Museo del Risorgimento, è stato uno dei protagonisti della nuova cultura nazionale. Egli acquistò dal cognato conte Brondelli di Torino alcune carrozze nei primi anni del secolo, con grande competenza nella scelta per la qualità e per l'integrazione della sua collezione già importante per eredità familiare. Mentre molti salivano sulle prime automobili a benzina con gli occhiali, le sciarpe e il berretto antipolvere, egli con il suo papillon comprava carrozze, le metteva nella grande rimessa del suo castello, le rendeva efficienti, le attaccava ai suoi cavalli e si divertiva. I suoi ospiti avevano la sorpresa di essere obbligati a fare un giro con lui, una passeggiata nelle sue tenute; era chiamato "il conte dei quattro cavalli", perchè attaccava sempre quattro cavalli.

           Morto il conte Barattieri nel 1930, suo nipote ed erede Silvestro Brondelli interpretando lo spirito di dedizion a Piacenza dello zio, donò al Comune di Piacenza la collezione di trenta carrozze nel 1948, che da alcuni anni è stata ripresentata in Palazzo Farnese con il massimo della conservazione nel rispetto dello stato di fatto. Nulla cioè è stato cambiato o sostituito, per tutte quelle carrozze hanno ruotato per miglia e miglia (molto più lunghe e difficoltose dei nostri chilometri); il restauro delle carrozze d'epoca si è limitato a conservare tutto quello che c'è, senza aggiungere se non piccoli completamenti, se indispensabili. Recentemente sono state acquisiti esemplari speciali e rari: un carro da pompiere completo (1850), un carretto siciliano di eccezionale decorazione (XVIII sec.), tre carri sacri, il carro-scala del duomo di Piacenza (metà sec. XIX), carrozzini per bambino e altri ancora.

           Disposta nei locali del sotterraneo (1.100 mq circa) e agibile al pubblico dalla primavera del 1990, la prestigiosa collezione di carrozze di Palazzo Farnese annovera due sontuose Berline di Gala della metà del settecento, con cornici intagliate e dorate, che richiamano gli ozi e gli agi di una società ricca e colta. Gli altri esemplari appartengono per la maggior parte all'ottocento, secolo in cui si assiste ad una continua evoluzione della meccanica, volta a rendere più comoda, più veloce e più sicura la carrozza: Berline da viaggio con eleganti rifiniture e molle di sospensione di due tipi, Stage con posti per 12 passeggeri e con ampio vano per bagagli e rifornimenti alimentari, l' Hansom-Cab, il taxi nelle metropoli inglesi, il classico Landau per tutte le stagioni, il Brougham, vettura a due posti, agile e comoda per il traffico urbano, con elegante tappezzeria e fanali, carrozze scoperte per le passeggiate in città e in campagna o per altri usi (caccia, trasporto di merce).

           I carrozzieri, dalle cui officine uscirono gli esemplari della collezione, sono tra i più importanti conosciuti: Cesare Sala, Francesco Belloni, Enrico Orsaniga e i Fratelli Tagliabue di Milano, Locati-Torretta e Boccardi-Alessio di Torino, Ferretti di Roma; non mancano le presenze di stranieri molto noti (Forder Bros, Holland & Holland, Thomas Baptiste ecc.).

           Il valore della collezione, rispetto ad altre italiane e straniere, consiste nel fatto che tutti gli esemplari sono pressoché intatti, perché non hanno subito trasformazioni o adattamenti, ed evidenziano l'evoluzione della tecnica e della meccanica prima dell'era dell'automobile.



* Le immagini raffigurano: Berlina di Gala, in Palazzo Farnese, 1750 ca; Biglietto da visita dei conti Barattieri con stemma, G. Terni, 1770 ca.